Come spesso accade, passando accanto al secchione dei rifiuti aveva inizialmente confuso quei teneri vagiti col miagolio di un gatto, magari intento a rovistare tra i rifiuti. Quando la donna ha alzato lanta per capire meglio, la sorpresa: allinterno di una busta di plastica, con il cordone ombelicale ancora attaccato, cera un neonato. E accaduto a Santa Maria di Sala nel veneziano. Il piccolo, trasportato all’ospedale di Dolo, è in buone condizioni. “Gettare un neonato nel cassonetto è una sconfitta per l’umanità – teine giustamente a denunciare il presidente del Movimento per la Vita Italiano, Gian Luigi Gigli – Alla gioia per la notizia che il neonato di Venezia è vivo segue lo sgomento peruna mamma che ha abbandonato la propria creaturacome fosse un rifiuto. Quanto accaduto ci richiama all’urgenza di offrire ad ogni gestante in difficoltà concrete alternative all’aborto e all’abbandono e, insieme, quella di promuovere una campagna per diffondere la conoscenza della possibilità di partorire in anonimato nel nostro Paese”.
M.